È arrivato l’accordo tra Parlamento europeo e UE: verrà presto introdotto il caricabatterie universale per tutti i telefoni cellulari, tablet e fotocamere digitali.
L’annuncio è stato dato un mese fa direttamente dal Parlamento europeo, con una direttiva che indica il cavo USB-C come standard comune per la ricarica di tutti i dispositivi elettronici di piccole dimensioni, rendendo i protocolli ricarica uguali tra i vari marchi.
L’obiettivo è ovviamente una progressiva riduzione dei RAEE, i rifiuti elettronici che negli ultimi 20 anni sono diventati tra i più comuni rifiuti a livello globale.
L’accordo deve diventare obbligatorio entro il 2024.
Ricordiamo che i RAEE sono i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, da cui appunto l’acronimo. Questi apparecchi durante il loro utilizzo, per funzionare, hanno necessitato di corrente elettrica. Tra questi rientrano anche i caricabatterie. E questi, inoltre, sono rifiuti particolari che seguono una procedura di smaltimento ben precisa, qualora il possessore intenda disfarsene.
È facile comprendere come il caricabatterie universale per tutti i dispositivi diminuirà notevolmente il quantitativo di caricabatterie che finiranno nella raccolta differenziata dei RAEE.
Solo quelli rotti e non utilizzabili saranno da buttare, mentre lo stesso dispositivo potrà essere usato per più device senza problemi.
La direttiva prevede dunque di utilizzare un punto di ricarica comune USB-C per tutti i dispositivi mobili e anche lo stop alla vendita di nuovi caricabatterie per ogni dispositivo, lasciando all’utente finale la possibilità di utilizzare i vecchi cavi indipendentemente dal produttore.
Così dovrà essere per cellulari, tablet, e-reader e molti altri device come cuffie e auricolari, console per videogiochi, altoparlanti portatili.
Un importante passaggio è quello che conferma come la velocità di ricarica dovrà essere uguale con ogni tipo di caricabatterie.
Il calcolo del risparmio dovuto dal riutilizzo dei caricabatterie sarà evidente, e stimato dal Parlamento europeo in “fino a 250 milioni di euro all'anno”.
Ottima iniziativa, questa, che sicuramente porterà evidenti vantaggi all'ambiente.