Il corretto smaltimento di questi prodotti è disciplinato dal Testo Unico Ambientale 152/2006 e prevede, in caso di mancata gestione, responsabilità per le imprese: ecco una mini guida per essere sicuri di rispettare questa norma
Se per i privati cittadini smaltire i toner rientra tra le responsabilità a cui adempiere vagliando opzioni diverse in quanto produttori di rifiuti domestici, per aziende, uffici o attività commerciali produttori di rifiuti professionali, le normative sono più stringenti e si va incontro a responsabilità legali in caso di inadempienza. Ma chi è tenuto in azienda ad occuparsi del corretto smaltimento dei toner?
Si tratta di una responsabilità che ricade direttamente sul titolare d'azienda (o sul titolare della partita IVA nel caso dei liberi professionisti), a cui è richiesto di smaltire correttamente i rifiuti che produce. Cosa significa, tuttavia, smaltirli nel modo corretto? Significa rispettare il D.Lgs. 152/2006, il quale obbliga le attività commerciali a dimostrare che fine abbiano fatto toner e cartucce acquistati e consumati a fini professionali. La procedura di smaltimento si differenzia in base alla tipologia: pericolosi o non pericolosi.
Il primo step da effettuare per capire come smaltire questi rifiuti, consiste nell’identificare il tipo di scarto. Per farlo occorre individuare il codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) del toner: tale sigla numerica è identificativa del prodotto e deve necessariamente essere presente sulla confezione dell’articolo e/o all’interno delle indicazioni d’uso. L'eventuale presenza di un asterisco (*), posizionato al termine del codice numerico, indica un rifiuto pericoloso.
Per quanto riguarda i rifiuti toner non pericolosi, l’impresa deve predisporre specifici contenitori detti “ecobox”, al fine di isolare esclusivamente questi scarti. Gli ecobox sono contenitori in cartone riciclato: ne esistono di varie forme e dimensioni, sono semplici da trasportare ed è possibile brandizzarli. L’impresa è tenuta a provvedere allo svuotamento degli ecobox almeno una volta all’anno. Un' incombenza in questo caso, non troppo onerosa per le imprese.
L’azienda è inoltre tenuta a richiedere il “Registro di carico e scarico dei rifiuti” presso la Camera di Commercio locale: all’interno di questo documento, dovranno essere annotate – entro 10 giorni dal loro svolgimento – tutte le operazioni relative a produzione, stoccaggio, trasporto e smaltimento dei rifiuti pericolosi generati durante il lavoro. Il registro inoltre, deve essere conservato dall’impresa (o l’intestatario di partita IVA) per 3 anni, a partire dalla data dell’ultimo movimento annotato. Infine, vi è un ultimo documento a carico dell’azienda: il MUD (Modello Unico di Dichiarazione ambientale), al cui interno vanno segnalati tutti i movimenti relativi agli scarti generati, pericolosi e quelli non pericolosi (in caso l'azienda abbia più di dieci dipendenti). Anche questa documentazione deve essere conservata e mostrata alle autorità competenti per eventuali controlli sulle modalità di smaltimento rifiuti adottate dall’azienda.
In ogni caso, che siano pericolosi o meno, lo smaltimento effettivo dei toner va affidato ad una ditta specializzata che produrrà i FIR (Formulario di identificazione del Rifiuto), il quale deve accompagnare sempre ogni rifiuto nelle sue fasi dal ritiro, all'impianto di destino, pericoloso o meno. Le copie del FIR destinate al Cliente/Produttore sono la prima (in occasione del ritiro) e l'ultima (con timbro e pesata effettiva dell'impianto di destino) che certifica che lo smaltimento è avvenuto a norma di legge. L'unico modo di attestare di aver svolto tutte le procedure nel modo corretto, è mostrare il FIR, la “carta d'identità” dei rifiuti: esso contiene tutte le informazioni relative alla tipologia del rifiuto, al produttore, al trasportatore e al destinatario. Con questo accorgimento non solo si è certi di essere assolutamente in regola riguardo alla gestione rifiuti della propria attività, ma si è altrettanto sicuri di poter dimostrare giuridicamente l’avvenuta presa in carico di riciclo dei materiali. Il registro e il MUD devono essere tenuti non solo per il toner pericoloso, ma anche per il non pericoloso se l'azienda ha più di 10 dipendenti.
Attenzione: è importante che l'azienda a cui affidate i vostri rifiuti speciali sia iscritta all'Albo dei Gestori Ambientali e provvista di regolare autorizzazione al trasporto (specifica per il codice di rifiuto assegnato ai toner di stampa esauriti) e autorizzazione al recupero (specifica per il codice di rifiuto assegnato ai toner di stampa esauriti), come Eurocorporation. Le sanzioni previste dall'art. 258 relativo alla “violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari”, riguarda i casi di mancata ricezione e conservazione del Modulo FIR (formulario identificazione rifiuti) e mancata verifica dell’iscrizione del trasportatore e del destinatario all’Albo Nazionale Gestori Ambientali e delle loro autorizzazioni. In caso di dubbio, o per saperne di più, chiedici una consulenza, saremmo felici di fornirti le risposte che cerchi e metterti al riparo da “salate” conseguenze.