Il settore della gestione dei rifiuti ha subito negli ultimi anni un'importante trasformazione, con il passaggio dal sistema SISTRI al nuovo RENTRI. Entrambi i sistemi hanno l'obiettivo di digitalizzare e monitorare il ciclo dei rifiuti per garantire una gestione più trasparente e tracciabile, ma il RENTRI è stato progettato per essere una soluzione più moderna ed efficace rispetto al suo predecessore.
Cos'era il SISTRI?
Il SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) fu introdotto nel 2010 dal Ministero dell'Ambiente per monitorare i rifiuti speciali e pericolosi in Italia, con l’obiettivo di contrastare il traffico illecito e garantire una gestione sicura. Tuttavia, il SISTRI ha incontrato numerosi problemi, soprattutto legati alla complessità e ai costi.
Il sistema era basato su apparecchiature come black box montate sui mezzi di trasporto e token USB per autenticare le transazioni. Questo approccio ha reso l'implementazione complicata e onerosa per le aziende. A causa di questi limiti tecnologici, il SISTRI è stato abolito il 1° gennaio 2019.
Cos'è il RENTRI?
Il RENTRI (Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti) è stato introdotto nel 2020 per colmare le lacune del SISTRI e migliorare la tracciabilità dei rifiuti in modo più efficiente e meno burocratico. Gestito dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), il RENTRI digitalizza interamente la gestione dei registri di carico e scarico e dei formulari di identificazione rifiuti (FIR).
A differenza del SISTRI, il RENTRI si basa su una piattaforma telematica moderna e facile da usare, che consente alle aziende di gestire digitalmente tutte le operazioni legate ai rifiuti, semplificando le procedure e riducendo i costi operativi.
Principali differenze tra SISTRI e RENTRI
- Tecnologia e usabilità:
- Il SISTRI utilizzava hardware complessi come black box e token USB, complicando le operazioni aziendali.
- Il RENTRI è completamente digitale, con una piattaforma online per la gestione di registri e formulari, semplificando il processo.
- Entrata in vigore:
- Il SISTRI, nonostante l’introduzione nel 2010, non è mai stato pienamente operativo.
- Il RENTRI, lanciato nel 2023, diventerà obbligatorio per tutte le aziende entro il 2025, dopo una fase di sperimentazione preliminare.
- Semplificazione amministrativa:
- Il SISTRI richiedeva documentazione cartacea e tecnologie complesse.
- Il RENTRI punta alla totale dematerializzazione, gestendo tutte le operazioni online.
- Vantaggi operativi:
- Il SISTRI era inefficace a causa della complessità operativa.
- Il RENTRI, grazie alla gestione digitale, offre una soluzione pratica e scalabile, integrabile con i sistemi aziendali.
Cosa cambierà per le aziende?
Le aziende che gestiscono rifiuti pericolosi e speciali sono obbligate a iscriversi al RENTRI. A differenza del SISTRI, il processo di adesione e gestione sarà più snello e meno costoso, con un contributo annuo variabile in base alla tipologia e alla dimensione dell’azienda.
Inoltre, il RENTRI prevede una fase transitoria in cui sarà possibile continuare a utilizzare i formulari cartacei fino alla completa implementazione del sistema digitale.
Il passaggio dal SISTRI al RENTRI rappresenta un importante passo avanti nella gestione dei rifiuti in Italia. Il RENTRI supera i limiti del SISTRI, offrendo un sistema moderno che migliora l’efficienza, riduce i costi e aumenta la trasparenza. Per gli operatori del settore, è fondamentale prepararsi e adeguarsi rapidamente alle nuove normative per evitare sanzioni e garantire una gestione più sostenibile dei rifiuti.