Il RENTRI (Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti) è uno strumento innovativo per la gestione e la tracciabilità dei rifiuti in Italia. A partire dal 2025, molte aziende saranno obbligate a iscriversi al RENTRI, seguendo un calendario di scadenze basato sul numero di dipendenti e il tipo di rifiuti gestiti. In questo articolo esploreremo le categorie di soggetti che devono registrarsi, le scadenze da rispettare e i costi associati, oltre a considerare le possibilità di iscrizione volontaria.
Obblighi di iscrizione al RENTRI dal 2024
Dal 15 dicembre 2024, le aziende italiane che operano nel settore della gestione dei rifiuti potranno iniziare a iscriversi al RENTRI, con una fase di transizione che si concluderà a febbraio 2026. Durante questo periodo, l'iscrizione procederà a scaglioni, in base alla tipologia e alla dimensione dell'impresa. Questo permetterà un'implementazione graduale del sistema.
Categorie di soggetti obbligati a iscriversi al RENTRI
La normativa identifica specifici soggetti obbligati a iscriversi al RENTRI. Ecco le principali categorie:
Trattamento e smaltimento dei rifiuti
Le imprese che si occupano di trattamento e smaltimento dei rifiuti sono tra i primi soggetti obbligati. La loro attività è fondamentale per garantire la corretta gestione dei rifiuti, in linea con le normative.
Produttori di rifiuti pericolosi
Le aziende che producono rifiuti pericolosi, indipendentemente dalla quantità o frequenza, sono tenute a iscriversi. Questo include anche le piccole imprese.
Trasportatori e intermediari di rifiuti pericolosi
I soggetti che si occupano del trasporto o dell'intermediazione di rifiuti pericolosi devono obbligatoriamente registrarsi al RENTRI.
Consorzi per il recupero e riciclaggio
I consorzi specializzati nel recupero e riciclo di materiali come plastica, vetro o metalli, sono anch’essi obbligati a registrarsi.
Produttori di rifiuti non pericolosi
I produttori di rifiuti non pericolosi sono obbligati a iscriversi se rientrano in categorie specifiche previste dalla normativa (art. 189, comma 3, D.Lgs. 152/2006) e impiegano più di 10 dipendenti.
Scadenze per l'iscrizione al RENTRI
Le scadenze per l'iscrizione variano in base alla dimensione dell’azienda e alla tipologia di rifiuti gestiti. Ecco i principali termini:
Aziende con più di 50 dipendenti
Devono iscriversi tra il 15 dicembre 2024 e il 13 febbraio 2025.
Aziende con 10-50 dipendenti
Devono iscriversi tra il 15 giugno 2025 e il 14 agosto 2025.
Piccole imprese e produttori individuali
Devono iscriversi tra il 15 dicembre 2025 e il 13 febbraio 2026.
Chi non è obbligato a iscriversi al RENTRI
Alcune categorie, come le microimprese che gestiscono rifiuti non pericolosi su scala ridotta, possono essere esentate. Tuttavia, l’iscrizione volontaria è consentita per dimostrare impegno verso la sostenibilità ambientale.
Costi di iscrizione al RENTRI
L'iscrizione comporta:
- Una tariffa di segreteria di 10 € per unità locale.
- Un contributo annuale variabile da 15 a 100 € per il primo anno e da 10 a 60 € per gli anni successivi, a seconda delle dimensioni dell’impresa.
FAQ
Chi deve iscriversi obbligatoriamente al RENTRI?
Produttori, trasportatori, intermediari e trattatori di rifiuti pericolosi, consorzi di riciclo e alcune categorie di produttori di rifiuti non pericolosi.
Quali sono le scadenze per l'iscrizione?
Le iscrizioni iniziano il 15 dicembre 2024 per le aziende con più di 50 dipendenti e proseguono fino a febbraio 2026 per le piccole imprese.
Quanto costa iscriversi?
Il costo varia da 10 € per unità locale come tariffa di segreteria, con contributi annuali da 15 a 100 € per il primo anno e da 10 a 60 € per gli anni successivi.
Esistono sanzioni per il mancato rispetto delle normative RENTRI?
Sì, sono previste sanzioni pecuniarie per chi non rispetta le scadenze e gli obblighi.